Trauma da parto: come ottenere il risarcimento danni da malasanità
Trauma da parto – La nascita, uno degli avvenimenti più emozionanti offerti dalla natura,
può rivelarsi come la causa di numerosi traumi per la vita del neonato, causati dai differenti fattori che concorrono all’evento.
Solo in Italia si stima che dai due ai sette neonati su mille, subiscono uno o più traumi in occasione del parto.
Le cause sono da ricercare, il più delle volte, nelle dimensioni del bambino, nella sua posizione nel canale del parto e dalle fasi del travaglio, spesso turbolento e carico di incognite.
Fra i più comuni traumi neonatali in fase di parto, quelli più diffusi e più noti sono:
Fratture.
Le fratture da parto si verificano principalmente a carico delle clavicole,
in seguito ad una difficoltosa fuoriuscita delle spalle del neonato.
La guarigione è veloce e poco dolorosa: non è necessario seguire alcun protocollo,
se non prestare una particolare attenzione ai movimenti del braccio interessato,
che devono essere limitati il più possibile.
Trauma da parto per Tumore.
A differenza di quanto ci dice il nome di questa patologia,
non si tratta di evento particolarmente pericoloso e consiste in una tumefazione dei tessuti molli del capo del neonato,
dovuta al passaggio nel canale del parto.
Non richiede un trattamento medico, in quanto tende a scomparire spontaneamente nel giro di qualche giorno.
Trauma da parto – Emorragia della congiuntiva.
Si tratta della rottura dei piccoli vasi sanguigni presenti all’interno della palpebra inferiore del neonato,
che può interessare uno o entrambi gli occhi.
E’ una patologia molto comune, che tende a scomparire autonomamente nell’arco di qualche giorno.
Trauma da parto – Paralisi brachiale.
E’ un trauma che insorge in presenza di distocia della spalla e che interessa il plesso brachiale.
Se il danno è legato ad una contusione, il neonato riacquista i movimenti normali nell’arco di qualche settimana.
Se, invece, il trauma è legato alla lacerazione di un nervo, la paralisi è di tipo permanente
e richiede particolari esercizi riabilitativi di fisioterapia.
Paralisi facciale.
Il nervo facciale può essere danneggiato durante la fase del parto dalla pressione esercitata sul volto del neonato
dalle pareti dell’utero e del canale, o dall’intervento sbagliato del forcipe.
Se il nervo è stato semplicemente contuso, il trauma scompare nel giro di poco tempo.
Questo particolare tipo di trauma è visibile nel momento del pianto del neonato:
il lato del volto interessato dalla paralisi non si contorce in maniera simmetrica rispetto all’altro e l’occhio interessato tende a non chiudersi perfettamente.
Cefaloematoma.
Si tratta di una protuberanza che interessa il capo del neonato dal secondo o terzo giorno in seguito al parto, morbida al tatto e contenente una piccola sacca di sangue.
In base all’entità della protuberanza, il cefaloematoma viene riassorbito in un tempo variabile, ma, in presenza di una sacca di sangue particolarmente massiccia,
è possibile che si associ la presenza dell’ittero nel neonato.
Uso sbagliato del forcipe.
In alcuni neonati sono particolarmente visibili i segni del parto, in modo più evidente sul volto e sulle spalle.
Tali traumi sono legati al passaggio nel canale del parto e alla pressione esercitata dalle ossa pelviche della madre.
Ulteriori traumi sono, poi, presenti nei bambini che hanno riscontrato difficoltà ad uscire e sono legati all’utilizzo del forcipe o della ventosa durante la fase del parto.
Questi attrezzi lasciano segni visibili ed ematomi soprattutto sul volto del neonato e sul capo.
Fonte: Risarcimenti-Online.it
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