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Danno ortopedico: ottenere risarcimento danni malasanità

Risarcimento danno ortopedico – Non tutti sanno che…

danno ortopedicoRisarcimento danno ortopedico – In Italia la maglia nera per gravi danni conseguenti a errori medici va all’ortopedia che, insieme a traumatologia ha una media del 16,5% su 90 casi giornalieri.


Molto spesso la causa deve essere ricercata in tempi di lavoro frenetici dato che il rischio più grave e frequente per il paziente dipende dal cosiddetto “errore di distrazione” da parte del medico che, una volta curata la lesione principale non vede e trascura le eventuali lesioni secondarie.


In sala operatoria vengono spesso eseguiti passaggi chirurgici a prescindere dalla loro corretta successione e la strumentazione non è sufficientemente controllata, aumentando così il rischio settico.

Proprio per scongiurare infezioni, le sale operatorie di chirurgia dovrebbero essere collocate in un blocco separato.

Il sistema osseo, non essendo vascolarizzato, ha difese quasi inesistenti contro virus e batteri

e, di conseguenza, l’osservanza di specifici protocolli sia per la preparazione del paziente sia per quelli della sala operatoria, dovrebbero essere assolutamente rispettati.

Eppure in Italia, si presentano ogni anno 28000 casi di infezioni ossee, molte delle quali da attribuire a errori medici e a diagnosi sbagliate, in particolar modo al Sud.

Danno ortopedico

Molti, vari e assolutamente non trascurabili anche gli errori commessi all’interno del reparto di degenza.

Il paziente con scarse possibilità di movimento si trasforma spesso in un allettato cronico,

a causa della continua pressione del corpo sul letto cade vittima delle temibili ulcere da decubito

e la necessaria assistenza da parte del personale che dovrebbe movimentare manualmente il malato più volte al giorno,

è frequentemente limitata a causa del sovraffollamento dei reparti.


Rischi di infezione post operatoria anche per i pazienti che hanno affrontato un’operazione

a seguito di un trauma e che seguono la convalescenza coadiuvati da un fissatore esterno il cui perno crea un tramite fra l’ambiente esterno e quello esterno.

Il malato non sottoposto ai giusti controlli può quindi facilmente cadere vittima di sepsi.


Sembra una barzelletta ma, purtroppo è cruda realtà:

fra gli errori chirurgici in ortopedia va messo in conto anche l’amputazione dell’arto sbagliato!


Un capitolo a parte è quello riguardante la chirurgia vertebrale dove errori di movimentazione del paziente da parte del personale

mettono a serio rischio il malato.

Anche il momento del pasto, se non dovutamente assistito, può trasformarsi in un dramma,

dato che il paziente sdraiato ha ovvie difficoltà a deglutire e rischia la polmonite ab ingestis causata dal cibo che entra nell’alveo bronchiale.


Infine, decisamente troppo frequente, anche il rischio di trombosi sempre dovuto all’immobilità

e che potrebbe essere facilmente scongiurato con un monitoraggio continuo che permetterebbe di individuare prontamente i primi sintomi.

Soprattutto andrebbe sempre prescritta l’eparina che, anche in pazienti ingessati o con bendature rigide e molto strette, metterebbe facilmente al riparo da questo rischio.


Tuttavia, se è vero che diversi errori sono imputabili ai medici e al personale infermieristico,

va anche ribadito che lavorare in condizioni di sovraffollamento e in reparti male organizzati

e caotici aumenta in modo esponenziale gli errori di distrazione relativi a scambi di cartelle mediche

o di prescrizioni che portano alla somministrazione di farmaci sbagliati, in tempi sbagliati e, soprattutto, al paziente sbagliato.

Fonte: Risarcimenti-Online.it

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